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domingo, 8 de abril de 2012

PERCHE CERCARE TRA I MORTI?

(Luca 24:1-5; Giovanni. 20:11-18)

(Sermone da Niton Marchesini, per occasione della Pasqua *)

Traduzione: Egli non è qui, ma è risuscitato! (Luca 24:6)

L’inferno e la tomba misero insieme le forze per trattenere il Signore Gesù Cristo, ma fu tutto in vano. Da un tratto, innalzasi il vittorioso, e spacca quelle deboli catene della morte. Gesù era stato morto per un mondo di uomini peccatori , ma risorse per compiere le sue promesse nella vita di coloro che credono in Lui. Alleluia!
Maria Maddalena piangeva presso al tumolo, poiché pensava che i nemici di Gesù avessero rubato il suo corpo. Talmente immersa in sua crisi di pianto, che nemmeno si accorse che chi parlava con lei era il proprio Cristo risorto che lei continuava a cercare fra i morti.

Da questo episodio possiamo imparare sette lezioni:

1 - Gv. 20:11 - Il pianto inutile – Maria stava piangendo per non trovare il Cristo che cercava. Ma non lo trovava perche lo stava cercando tra i morti. Tuttavia, Egli non stava più morto. Stava vivo! Ancora oggi, quante persone cercano un Cristo ai piedi del Monte Calvario, ma non hanno alcuna esperienza con il Cristo risorto, l’unico che asciuga le lacrime, che fa rinascere le speranze.
 Quante persone portano con se un crocefisso con un Cristo morto, e proprio per questo, non riescono a sentire la voce del Cristo vivo, che li parla ben da vicino per non continuarono in quella via.

2 - v. 13 - Il pianto sprecato – Maria Maddalena stava sprecando il suo pianto, perché la ragione del suo pianto, l’apparente sconfitta di Cristo, era già passata. Lei piangeva per una causa perduta e questo le impediva di scoprire ciò di meraviglioso che succedete in quello stesso giorno: la risurrezione di Cristo.
Quante benedizioni accadono quotidianamente con molti di noi, ma stiamo troppo concentrati in piccole sconfitte per dare retta a tanto bene che Dio dispone a nostro favore.

3 - v. 11 – L’avvicinamento inadeguato – Maria cercava di stare vicina a Cristo, ma fu lui che si ravvicinò a lei. È sempre cosi, prima di tutto è Cristo che si ravvicina a ciascun di noi. Nessun essere umano può avvicinarci a Cristo per le sue proprie forze, attributi o meriti. Il primo passo per il ricollegamento fra Dio e l’uomo fu sempre stato dato dal Signore. Fu cosi nell’Eden. Fu cosi con la incarnazione di Cristo, Dio fra di noi. Cristo oggi sta bussando a porta del tuo cuore e ti chiama (Ap. 3:20).

4 - v. 14 – L’incontro con uno sconosciuto – Maria non riconobbe il Cristo risorto, e ne potrebbe, perché era tropo concentrata, e anche, tropo preoccupata in trovare il cadavere del suo Salvatore. Mancava il discernimento per capire che Cristo dovrebbe risorgere dai morti. E la mancanza di discernimento è la madre di tutte le incredulità. Quante volte, per mancanza di conoscenza, per eccesso di preoccupazioni, continuiamo a piangere una crisi dopo l’altra, crisi create da noi stessi, e non ci accorgiamo che il Cristo vivo è vicino a noi, e che in lui, siamo più che vincitori.

5 - v. 15 – Un consolo mediocre – Il consolo di Maria sarebbe soltanto quello di ungere il corpo di Cristo, nel sepolcro, o, al massimo, di proteggerlo, per alcuni momenti, dei suoi avversari. Lei si accontentava con un mediocre consolo, infimamente inferiore del consolo che Cristo aveva riservato a lei.
Quante volte siamo soddisfati con poche benedizioni, quando il proposito di Dio per noi è che abbiamo vita in abbondanza. Ma sarà sempre cosi, razzolando nella fede, finche non uno no apre i suoi occhi spirituali per vedere e riconoscere il Cristo che salva e che libera.

6 - Lc. 24:1 – Le tenebre e la luce – Quando Maria usci per ungere il corpo di Gesù, c’era ancora la notte fitta nel firmamento, e la sua anima se sbatteva ancora nelle tenebre. Ma non si fece tarde affinché la notte buia del firmamento fosse cacciata via del sole che sorgeva all’orizzonte, cosi come le tenebre e le ombre che appannavano il cuore di Maria, sarebbero, fra pochi stanti, sostituite dalla luce dal Cristo risorto. Allo stesso tempo in che l’alba del nuovo giorno raggiungeva Gerusalemme, l’alba di una nuova speranza si annunciava a tutta l’umanità.
Cristo venne come una luce che splende nella regione dell’ombre della morte. La luce che splende nel buio dell’anima, la luce che mette fine alle tenebre della morte. Chi viene a Gesù, ha le tenebre del peccato dissipate dalla luce della Sua salvezza. Gesù è la luce del mondo e chi cammina in lui, non andrà nelle tenebre del peccato.

7 - Gv. 20:17 La parola più importante – Gesù diede un ordine a Maria Maddalena: “…và dai miei fratelli…”. Durante il suo ministero terreno, Gesù fece dei discepoli, ai quali, posteriormente, li chiamò di “amici”. Ma adesso, risorto, non li chiama più ne di discepoli, ne di servi, ne di amici, ma di fratelli.
È la grazia di Dio manifestata. Perdono ai fuggiaschi che lo avevano lasciati da solo. Perdono a quelli che avevano fallito, che lo avevano rinnegato. Cristo non sta interessato nei nostri errori. Non sta interessato in condannarci, in rimproverarci, ma si, in dimostrarci il suo amore e il suo perdono. Perche aver paura di Cristo? Perche correre lontano da lui? Come fratelli di Cristo, siamo, di conseguenza, membri della famiglia di Dio. Alleluia!

CONCLUSIONE
Gesù passò attraverso gli staggi della morte, risurrezione e glorificazione. E il proposito di Dio è che lui sia doppiato in ogni uno che fu redento dal suo sangue. Cosi, anche noi, giorno dopo giorno, dobbiamo aver il nostro carattere trasformato a misura del carattere di Cristo.
La prima trasformazione che avviene con ad una persona che accetta Cristo come suo Signore e Salvatore, è la trasformazione della sua natura, o più precisamente, la nascita di una nuova natura: la natura spirituale, la quale contrasterà con la natura carnale e che sarà anche, quella che ci farà più simile a Cristo.
E alla fine di tutto, Cristo opererà anche in noi, la risurrezione dei nostri corpi, e di seguito, la nostra glorificazione. E come Egli è, avremmo di essere. Noi che abbiamo riconosciuto che Egli è il Signore.
Agli altri, coloro che non avranno fatto questa scelta per Gesù, saranno anche risuscitati, ma non avranno la gloriosa presenza della sua persona, perché saranno cacciati via all’inferno, per soffrire la condanna eterna.
Oggi è il giorno della vittoria. Il giorno della risurrezione di Cristo. Perche non fare di questo, anche il giorno della tua vittoria? O preferisce continuare a piangere? La scelta è soltanto tua. E che Dio a tutti ci benedica. Amen!

* (questa stessa predica l’ho fatta originalmente in portoghese, e poi l’ho tradotta.
Entrambe sono state postate qui nel blog).

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