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quarta-feira, 9 de março de 2011

UN MESSAGGIO ALLE CHIESE DI CRISTO

UN MESSAGGIO ALLE CHIESE DI CRISTO (Bozza)

(Nilton F. A. Marchesini)
    Una piccola introduzione generale al libro di Apocalisse:

Ultimo libro della Bibbia ad essere scritto, in 96 d. C. per Giovanni, Nell'Isola di Patmos (oggi appartiene alla Grecia). (1:9).
Lo scopo è consolare i cristiani persequitati da parte degli imperatori romani. Ma ha un effetto di consolo e di stimolo ai credenti in tempo di crisi, sia nel passato che nel futuro.
Il messaggio del libro: Gli avversari di Dio non scamperanno al giudizio eterno un funzione di ciò che hanno fatto. Ma i seguaci di Cristo saranno ricompensati con la vita eterna per la loro fedeltà al Signore.
Il contenuto del libro è il proprio Gesù. Lui è il centro di tutto il messaggio del libro. Egli è l'Alfa e l'Omega, il principio e la fine di tutto e di tutte le cose. Colui che era, che è e che verrà. Egli é il Cristo resuscitato e in gloria e che dirige le sue chiese.
Il linguaggio del libro è mistico e simbolico, 1°) Se non lui e tanti altri cristiani verrebbero morti dai romani. 2°) Perché lui sta descrivendo delle cose che esistono soltanto nei cieli e che non esistono parole umane per descriverli esattamente come sono.
Ci sono 4 correnti di interpretazioni del libro:

a) La posizione preterista - Tutto nel libro, compreso le profezie, riferiscono soltanto ai primi secoli della nostra era.
b) La posizione futurista – I tre primi capitoli si riferiscono ai giorni della chiesa primitiva, ma a partire dal 4° capitolo, le profezie si riferiscono al tempo futuro che se adempiranno per occasione della vicinanza della seconda venuta di Cristo.
c) Il posizionamento Storico – Non di tratta di un passato, o di un futuro, ma di tutta la storia della chiesa, essendo questo tempo diviso in 7 periodi storici.
d) Il posizionamento Simbolico o Mistico – Niente si riferisce a qualsiasi evento storico, sia passato che futuro. Tutte le simbologie sono appena istruttive e servono soltanto per insegnarci le verità spirituali e morali applicabili a qualsiasi epoca della storia.
Una piccola e veloce introduzione generale sui destinatari della lettera:
Giovanni scrisse il libro perché ci fu un ordine del proprio Cristo 1:19, per indirizzarlo alle sette delle Chiese dell'Asia Minore: 1:4,11. Cristo stava racchiudendo in queste 7 chiese, un messaggio che è ciclico e valido e completo per tutte le chiese, in tutti i tempi. Non c'è niente di più che debba essere aggiunto alla Bibbia.

Possiamo raggruppare quelle chiese in tre gruppi:
- Chiese compromesse con Dio. Chiese vive. Rinnegavano l'imperatore ma non rinnegavano la fede in Cristo, anche se le costasse la propria vita. Smirne e Filadelfia.
- Chiese compromesse col peccato. Chiese che non avevano più a somiglianza di Cristo. Chiese che permettevano continuare nella sua membresia quelli che scandalizzavano il nome di Cristo. Non si preoccupavano con la purificazione della chiesa. Credenti di finzione. Pergamo, Tiatira e Sardi.
- Chiese tiepide - Membri che non erano coinvolti in casi di peccato pubblico, ma che non prendevano Dio sul serio. I loro culti erano sprovvisti di qualsiasi manifestazione della potenza di Dio e soltanto un punto di raduno per chiacchierare e per scaricarsi la coscienza di che erano andati “alla casa di Dio”. Efeso e Laodicea

Due delle 7 cose in comune nei messaggi a queste 7 chiese:
    1. La frase: “Conosco le tue opere”. Vuol dire: conosco le tue vere e non apparenti condizioni spirituali. Qui evidenziamo l'onniscienza di Cristo, per punire o benedire. La chiesa non è mai da sola. È una promessa di Cristo: Mt. 28:20; Hb. 13:5
    1. La frase: “Chi ha orecchi, oda ciò che lo Spirito dice alle chiese”. Non è un uomo che sta parlando, ma è lo Spirito Santo di Dio, le cui parole non passeranno. Le stesse promesse e avvertenze si applicano anche a noi oggi, che ascoltiamo queste parole.
D'altra parte, in ciascuna di queste chiese, Gesù ricevete un titolo singolare o fa una affermazione speciale che ha a che fare con una realtà locale, e che tutti i lettori originali conoscevano molto bene. Conosciamo almeno un caso di ogni chiesa:
Alla chiesa di Efeso dice di se stesso come: “Colui che ha le sette stelle nella sua destra” - Efeso, era la più grande città dell'imperio Romano in l'Asia, soprannominata di “Luce dell'Asia”. Allora, Gesù si presenta come colui che ha le sette stelle. Perché nessuna luce può essere più intensa e gloriosa che la luce de Cristo.
Alla chiesa di Pergamo, (2:16) quando dice: “La spada della mia bocca”, l'enfasi qui è il giudizio divino. Perche è con la Sua parola che Cristo sentenzierà ciascun di noi. Finché non arrivi il giorno del giudizio, la sua Parola scritta è la sua spada: Hb. 4:12.
Alla chiesa in Tiatira si presenta come uno che ha gli occhi come fiamma di fuoco. Tiatira aveva come divinità protettore, Apollo, il dio del sole, e figlio di Zeus. Ma il figliolo del Dio altissimo è colui che veramente ha il potere illimitato e un discernimento penetrante quanto al vero carattere di ogni credente.
Alla chiesa in Sarde dice: “Se non vigilare, verrò come un ladro, e non saprai a che ora verrò su di te”. Sarde una una grande città, e si localizzava in cima ad una montagna inespugnabile. L'unico accesso alla città, era, ovviamente, molto vigilato. L'imperio persa assediò la città per decenni di anni, senza mai riuscire a sconfiggerla, finché un soldato scoprì una strettissima crepa in un burrone della montagna, che portava dentro la città. Cosi, entrarono di sorpresa nella città, e la distrussero. Dobbiamo vigilare sempre, non fidarci mai della nostra forza o infallibilità. Gesù può ritornare da un momento all'altro.
Alla chiesa in Filadelfia, dice: “Chi vince io lo farò una colonna nel tempio del mio Dio, ed egli non uscirà mai più fuori”. Era prasse nella città, erigere delle colonne, dentro ai templi, in omaggio a personalità illustri. Cristo è il tempio di Dio agli uomini e noi siamo colonne di questo tempio, come pietre vive. La città di Filadelfia era costantemente scossa dai terremoti e quelle colonne crollavano. Ma le colonne del tempio di Cristo non crolleranno mai. Rimarranno per l'eternità perché Dio è eterno. Alleluia!!
Alla Chiesa di Laodicea, Cristo dice: “Sei tiepido, e non sei ne freddo ne caldo”. Quella città si riforniva di acque che la giungevano attraverso tubazioni sotterranee, e che arrivavano tiepide alla città. La chiesa era spiritualmente entrata in simbiosi con quell'acqua. Aveva perso la capacità di fare distinzioni morali e spirituali. È la chiesa che vive di formalità, anziché di esperienze concrete con Cristo. Sono i credenti che non vogliono abbandonare la chiesa ma che non vogliono neanche abbandonare il mondo. A loro piacciono le feste e il ritmo del mondo, la cultura paganizzata, le tendenze sociali, etc. vengono avanti ad un appello di contrizione, ma non crescono mai spiritualmente.

LA CHIESA DI SMIRNE - 2:8-11

Smirne, più di qualsiasi altra grande città, era un centro di culto all'imperatore. Si era alleata all'imperio e ricevete in cambio tutta la protezione e gli incentivi statali. Ma i cristiani di là vedevano in questo una affronta all'unico Dio Eterno. In conseguenza, furono amaramente perseguitati, spogliati dei loro beni, incarcerati, scherniti, umiliati, picchiati, frustati e persino martirizzati, divenendo il simbolo delle chiese dei martiri. L'esempio più noto è di Policarpo.
Smirne significa: “Mirra”, sostanza usata nella fabbricazione di profumi e prodotti per imbalsamazione, e che era estratta da una pianta, attraverso lo schiacciamento della stessa. I credenti di Smirne, letteralmente schiacciati fino la morte, divennero un buon profumo del soave odore di Cristo, in spirito, per l'eternità.

v. 8 - “...Colui che è morto e tornò in vita”. Che bello messaggio di consolo per una chiesa che non esita in morire in nome della fede che professa. Cristo ha promesso che è soltanto il primo fra i risorti. Perché tutti chi muoiono in Lui, resusciteranno come lui, e parteciperanno della sua natura, e della sua gloria. Alleluia!! Ecco perché dice lo stesso versetto, che Cristo è il primo e l'ultimo.
Smirne era a sede del dio Dionisio, che secondo la mitologia, era stato morto, ed era dopo resuscitato. Ma la promessa di Cristo sulla vita resuscitata non è una mitologia, se non, non avrebbe senso la chiesa. Cosi come Cristo ha condiviso con noi la nostra natura umana, anche noi condivideremo con lui della sua natura celeste.
Questa è la vera ricchezza del credente. Ecco perché il v. 9 dice: “Conosco la tua povertà, tuttavia sei ricco”. Le ricchezze terrene non passano nella prova del fuoco del giudizio divino.
    1. 10 - “Non temere ciò che dovrai soffrire”. Non sempre è promesso ai credenti la liberazione di persecuzioni e tragedie. Oltre al fatto di che la sofferenza produce elementi disciplinari per la nostra crescita spirituale, dobbiamo aver per certo “che le sofferenze del tempo presente non sono affatto da eguagliarsi alla gloria che sarà manifestata in noi” (Rm. 8:18). (II Co. 4:17).
Ancora versetto 10: “Sii fedele fino la morte e ti darò la corona della vita”. In Smirne c'era uno dei più grande stadi dove si svolgevano i giochi olimpici. I vincitori venivano incoronati con una corona di alloro. Ma i vincitori per Cristo riceveranno una corona che no marcisce col tempo.
Un'altra spiegazione è che allora i re e i sacerdoti venivano incoronati. Incoronare un fedele di Cristo significa far di questo un re e un sacerdote nel suo regno celeste, d'accordo con Ap. 1:5-6.

Ma non tutti i cosiddetti cristiani avranno questo premio. Molti stanno ingannandosi a loro stessi. Se non fosse cosi, Gesù non avrebbe scritto alla chiesa di Laodicea che stava per vomitarla dalla sua bocca; e alla chiesa di Efeso che l'avrebbe rimosso del suo posto nel candelabro, o che avrebbe combatto contro la chiesa di Pergamo con la spada della sua bocca, ne che potrebbe cancellare i nomi dei membri della chiesa di Sardi del libro della vita. (Tg. 1:12).
Oggi non stiamo passando per la prova del martirio, ma siamo comunque sotto prove costante. Nella salute, benestare e comodità, non troviamo tempo per Dio. La Bibbia già non è più studiata in casa. La famiglia già non fa più i culti domestici. Quando è stato l'ultima volta che abbiamo fatto un digiuno? Quante ore al giorno passiamo in preghiera? Quanti capitoli da Bibbia sapiamo a memoria?
Vi siete accorti che in nessun momento ho citato il venire in chiesa? Perché non è questo che fa il cristiano. Sopratutto quando veniamo in chiesa e ci diventiamo meri spettatori, scordandoci che l'unico spettatore dovrebbe essere Dio, perché siamo noi che stiamo offrendo il culto a Lui. Venire in chiesa, comunque, è necessario. Non c'è comunione per internet e non c'è risveglio rimanendo a casa.

v. 11 – Chi vince non sarà affatto colpito dalla seconda morte - che non è altro che la separazione eterna dalla presenza di Dio. Cristo è la vita, e non aver raggiunto il suo livello di gloria significa essere morto. È una vita in sofferenza, sotto la tortura di satana e i suoi angeli.

In conclusione: Ci avviciniamo di più di un terrificante momento di purificazione della chiesa. Non tutti che dicono Signore, Signore, sono pronti a trovare il maestro nelle nubi. Questo messaggio di Cristo è un'avvertenza alla sua chiesa riguardo il momento decisivo della fine dei tempi. Ogni credente deve prendere una posizione. Cristo conosce i nostri atti, pensieri e motivazioni. E dovremmo rendere conto di tutto dinanzi al trono dell'Agnello.

La Bibbia è qui per aiutarci. Prendiamola sul serio. La Bibbia dice che il giudizio a coloro che conoscono la verità della Scrittura sarà più severo che di quelli che non hanno mai sentito la predicazione della Parola di Dio ( e I Pe. 4:17).
Il messaggio di Dio non è stato scritto soltanto per soddisfare la nostra curiosità, ma per illuminarci nella conoscenza della verità rivelata. Per aiutarci a vincere con Cristo nei tempi di crisi o di bonaccia. E per obbligarci a prendere una posizione. Se diciamo discepoli di Cristo, dobbiamo vivere come discepoli di Cristo, non di finti credenti.
Il libro di ap. È l'unico della Bibbia che c'è una promessa di benedizione per coloro che lo leggono e lo applicano (1:3). vuol dire che dobbiamo leggerla e studiarla perché questo ci porta le benedizione dal Cielo. Le benedizioni di poter capire le rivelazioni di Cristo alla sua chiesa, di impossessarsi di loro e di utilizzarle come istrumento per la nostra vittoria in Cristo.
AMEN!!!!

(dal post originale: Sermoes meus)

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